Tab Article
Gasparino è in attesa del fratello, che non vede da trent'anni, dopo il litigio per la successione dei beni; Gualtiero Romeo, telegiornalista sincero, è stufo dell'ipocrisia dei notiziari, e decide di sputtanare l'intera categoria in diretta TV; Tuccio non si distrae, perché ama farsi incantare dalla bellezza della natura, invece di lavorare; il piccolo Emmanuele è alla ricerca del suo amico porcellino, e non sa che glielo hanno ammazzato; Faustino è un pittore mangione, nel senso che si mangia la vita, perché ciò che trasferisce su tela sparisce dalla realtà; mentre l'epigono è un tale che vorrebbe esser scrittore, ma ripensando alla grandezza della letteratura che l'ha preceduto, non riesce a scrivere manco una riga. Sono personaggi bizzarri e densi di umanità, quelli ritratti con umorismo da Alessandro Marinaro nel suo libro di esordio, personaggi che rivendicano il diritto di essere imbecilli, a volte costretti dalla vita e dalle circostanze ad apparire tali. Qualcuno lo fa con assoluta innocenza, qualcun altro con una certa baldanza: diversi modi di essere imbecilli che restituiscono l'ampia gamma della fragilità umana.